In genere i devoti a Sant’Agata si vestono di bianco, per chiedere grazie o per mostrare pentimento, e agitano il fazzoletto al passaggio della Santa, gridando: “Tutti devoti tutti! Cittadini! Cittadini! Viva Sant’Aita!”. Il gesto non è solo religioso, va ricercata la motivazione nella storia e nella tradizione di questa festa.
L’opera vuole mettere l’accento su un avvenimento importante datato 1886. Il luogo è Nicolosi, si apre una bocca eruttiva. Il cardinale Dusmet, il 24 maggio, portò in processione il velo di sant’Agata e, nonostante la processione si fosse fermata in un tratto in discesa, il magma lavico si arrestò immediatamente. Perché sottolineare l’importanza di questo avvenimento? Per dare giustizia a quei devoti che, ancora oggi, celebrano ogni avvenimento che lega Sant’Agata a Catania con grande attenzione e partecipazione, facendolo con uno degli ultimi gesti associati alla patrona della città.